Ivana Monti al Gerolamo di Milano. Qui, dal 27 al 29 gennaio, la celebre attrice porta in scena “Una vita che sto qui” di Roberta Skerl con la regia di Giampiero Rappa. Un testo che lascia il segno, prova d’attrice memorabile, che fa riflettere su chi siamo stati e chi siamo. E che fa scoppiare a ridere per le assurdità che ogni esistenza prima o poi incontra.
LA TRAMA
Lorenteggio. Uno dei comprensori di case popolari tra i più degradati di Milano viene sottoposto a ristrutturazione e i residenti temporaneamente spostati altrove. Nonostante la prospettiva positiva, gli inquilini anziani fanno resistenza.

Tra loro, Adriana, vecchia milanese comicamente scorbutica. Nel suo fatiscente appartamento, attorniata da scatoloni, la donna affronta la sfida rievocando la propria storia e quella di una Milano che non esiste più. Intorno a lei ruota l’oggi: immigrazione, abusivismo, case che cadono a pezzi e scocciatori alla porta.
LA CARRIERA DI IVANA MONTI
Signora indiscussa della scena italiana, è un’attrice molto legata alla storia del Teatro Franco Parenti. La troviamo infatti negli anni in molte sue produzioni.

Tra cui “Sior Todero Brontolon“ di Carlo Goldoni, “Le cose sottili nell’aria“ di Massimo Sgorbani diretta da Andrée Ruth Shammah.
E’ la stessa regista Shammah a sceglierla anche per “Esequie solenni” di Antonio Tarantino fino al recente “Marjorie Prime” di Jordan Harrison, uno spettacolo sull’intelligenza artificiale diretto da Raphael Tobia Vogel. E ora Ivana Monti al Gerolamo di Milano con “UNa vita che sto qui”