Omaggio a Tati alla Cineteca Milano Arlecchino. Al suo genio lunare di Jacques Tati infatti, dal 17 al 31 dicembre, la Cineteca Milano Arlecchino di via San Pietro 9 ha deciso di programmare una retrospettiva al grande artista francese. Tutti i film sono in versione originale con sottotitoli in italiano Questo per riscoprire una filmografia folgorante, quella di un vero e proprio “genio lunare”.
GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE DELLA RETROSPETTIVA

Fra i vari gioielli in scaletta “Playtime“ (il 18 dicembre alle 21.15 e in replica il 29 dicembre alle ore 14.30), con i suoi avveniristici quartieri parigini, e “Les Vacances de M. Hulot“ (il 21 dicembre alle ore 15) che ancora oggi sorprende per la modernità del personaggio.
Un uomo che, impassibile e stralunato, impermeabile, cappello e pipa in bocca, ha rinnovato e reinventato altre indimenticabile figure come quelle nate dal genio di Buster Keaton e Charlie Chaplin.
IN ANTEPRIMA IL DOCUMENTARIO “JACQUES TATI, TOMBE’ DE LA LUNE” DI JEAN BAPTISTE PE’RETIE’
In programma, tra l’altro per l’omaggio a Tati alla Cineteca Milano Arlecchino, l’anteprima di “Jacques Tati, tombé de la lune” di Jean-Baptiste Péretié (il 21 dicembre alle ore 21.15, in replica il 26 dicembre alle ore 17.15, il 28 dicembre alle ore 14.30 e alle ore 19.30).

Un magnifico e poetico documentario ricco di filmati inediti sull’universo di Jacques Tati. Il film viene introdotto da Maurizio Nichetti con una riflessione d’autore sull’arte, la poetica e l’estetica di Jacques Tati.
L’opera di Tati è improntata a una comicità che riesce a fare a meno della parola per concentrarsi sulla parte visiva e sulla straordinaria espressività di suoni e rumori.
E’ così che raggiunge una formidabile lettura critica dei meccanismi di una società che, già negli anni Cinquanta, mostrava tutti i vizi, le debolezze e le assurdità di uno stile di vita che certo oggi non può dirsi cambiato.
Si può dire che Tati, con la sua intelligenza, sensibilità e capacità di osservazione, unite a un tono sempre garbato e ironico, sia riuscito a creare un mondo che supera qualsiasi collocazione temporale e contesto culturale. Fa approdare così lo spettatore ad una dimensione universale che solo pochi grandi autori, e non solo della storia del cinema, hanno raggiunto.