A Milano una mostra personale di Alan Charlton. E’ la meneghina Galleria A arte Invernizzi di via Domenico Scarlatti 12 ad inaugurare giovedì 1 dicembre 2022, alle ore 18, l’esposizione intitolata “Trapezium“. La mostra resterà aperta fino al 15 febbraio 2023 con orari: da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13, e, dalle 15 alle 19, e sabato su appuntamento.
LO STILE DI ALAN CHARLTON
Sin dal 1969, Charlton utilizza il grigio come unico colore e la stesura monocroma è la sola modalità in cui lo tratta. Le sue opere costituiscono il radicale azzeramento di ogni tratto espressivo e allo stesso tempo un’indagine delle molteplici potenzialità dei monocromi attraverso la luce. I suoi lavori infatti, messi in relazione con l’ambiente circostante, vivono in un continuo mutamento dettato dalle modulazioni della luce.
“TRAPEZIUM” FA TAPPA ALLA GALLERIA A arte INVERNIZZI
In questa occasione, l’artista inglese Alan Charlton ha ideato a Milano una mostra personale che pone in dialogo i due piani della galleria. Si tratta di opere recenti che si collegano a quelle esposte nella sua ultima mostra personale nel 2018.

I lavori, caratterizzati da una forma trapezoidale costituita da tre elementi, sono declinati in relazioni combinatorie di superfici dipinte con tre grigi differenti.
E in occasione della mostra viene pubblicato un catalogo bilingue con un testo di Francesco Castellani, la riproduzione delle opere in mostra e un aggiornato apparato bio-bibliografico.
LE OPERE ESPOSTE IN “TRAPEZIUM”
A Milano una mostra personale di Alan Charlton mette in rilievo le opere “Trapezium in 3 Parts with 2 Greys” e “Trapezium in 3 Parts with 3 Greys“. Entrambe mettono in luce una ripetizione e, allo stesso tempo, una costante alterazione dell’elemento monocromo in una composizione di differenti variabili alternate.
Nella seconda sala del piano superiore sono presentati i progetti-collages dei lavori esposti, in cui proporzionalità e cromie si riconoscono analoghe alle opere, ma il risultato fenomenico ed esperienziale risulta di natura completamente differente, come materializzazione plastica e germinale dell’idea.

LA PAROLA E IL COMMENTO A FRANCESCO CASTELLANI
“Chi segue e conosce il percorso di Alan Charlton, troverà in “Trapezium” la coerente conferma di quanto da tempo maturato e da lui sviluppato in termini di ricerca. E non potrà che apprezzare l’evoluzione del suo procedere: sempre rinnovati, ritroverà tanto il senso assoluto della geometria delle forme, che la feroce capacità di non derogare mai dai canoni formali, matematico/proporzionali, volumetrici e modulari sui quali si fonda il suo lavoro. Riconoscerà quella fiducia incrollabile nelle coerenti variazioni di ritmo e percezione da sempre in opera nel suo fare. Per chi invece si avvicina con sguardo nuovo all’artista, “Trapezium” costituisce l’occasione di entrare in contatto con la sua visione assoluta e scendere in profondità […] alla ricerca di qualcosa di puro”.