Ferdinando Bruni in “Kaddish” di Allen Ginsberg a Milano. Accade, dal 25 ottobre al 13 novembre, alla Sala Bausch del Teatro Elfo Puccini. Con la regia e il video di Francesco Frongia, lo spettacolo, prodotto dallo stesso Teatro dell’Elfo, associa teatro e poesia.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo dedicato a Ginsberg è stato rimontato nel 2019 in una nuova versione, intitolata, per l’occasione, “Kaddish”. Concentrando l’attenzione sul lamento in morte della madre Naomi, in questo testo il poeta ha messo a nudo la propria anima.

La martellante intensità dell’iterazione e le ossessioni visionarie della poesia di Ginsberg, il suo stesso recitar salmodiante sono per Bruni terreno ideale d’incontro tra la musicalità della parola e la musica vera e propria. In realtà, uno spettacolo che si fa concerto.
LA POESIA DI ALLEN GINSBERG
Così Ferdinando Bruni in “Kaddish” di Allen Ginsberg a Milano. La parola di Ginsberg è stata l’ultima a parlare al cuore di tutti, comunicando mistero e profonda emozione. E’ stata l’ultima letteratura capace di offrirsi “come qualcosa da utilizzare per la propria vita’”.
Si tratta di un verso che prende a modello le libere variazioni jazz di Charlie Parker, del bebop e della ritualità ebraica. Ginsberg stesso parla, a proposito dei suoi testi, di vocalizzazione musicale, canzoni, poesie sonore.
In fondo, è la ricerca di un nuovo spazio per la comunicazione che ridà senso, valore e peso alle parole, sottraendole all’usura della banalità quotidiana e al frastuono assordante dell’inutile chiacchiericcio massmediologico.
FERDINANDO BRUNI E LA POESIA
Un binomio che Ferdinando Bruni stesso ha sperimentato con spettacoli rimasti nella memoria di molti spettatori. Nel 1991 Bruni aveva portato in scena uno struggente monologo sui versi di Arthur Rimbaud intitolato “Una stagione all’inferno“.

Mentre nel 1997 aveva firmato il progetto dedicato alla poesia di Allen Ginsberg, “Papà respiro addio. Da Urlo a Kaddish“, protagonista di una performance travolgente, pubblicata anche in cd dal Saggiatore.
Poi, sotto la guida di Francesco Frongia, ha dato voce ai testi poetici di Pedro Salinas nel concerto-spettacolo “La costruzione di un amore“, a fianco dei La Crus. E ha proseguito in questo percorso con Frongia portando in scena nel 2017 “Una serie di stravaganti vicende“, omaggio a Edgar Allan Poe, con musiche originali di Teho Teardo.
RECENSIONI SU “KADDISH”
“Il “Kaddish” di Allen Ginsberg, poeta simbolo della beat generation statunitense, è”, ha scritto Daniele Giacari, di “cultweek.com”, “insieme una preghiera, una poesia ed un elogio, dedicato alla vita passata accanto alla madre scomparsa, fra le mura di casa e il centro psichiatrico dove fu portata gli ultimi anni di vita”.
“[…] Il “Kaddish” di Ginsberg è una vera e propria benedizione ai momenti più cupi della vita e un elogio al passato che lascia spazio ad un presente, diverso ma perennemente grato ai momenti che l’autore ha vissuto. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia rendono un omaggio all’omaggio, restituendoci un momento di profonda intimità e inestimabile poesia”.

Per Roberta Usardi di “modulazionitemporali.it” si tratta di “un’unica voce, quella profonda di Ferdinando Bruni, che si accomoda in scena come se fosse un giornalista, ma quello che sgorga non appena apre bocca non ha nulla a che vedere con il telegiornale”.
“Un flusso di parole” sottolinea Roberta Usardi, “che parte piano insieme alla musica di sottofondo, che si unisce alla musica stessa, usa gli stessi colori, con un ritmo che si fa sempre più incessante, non c’è spazio se non per impercettibili respiri e lo spettatore viene inondato dall’abbondanza di immagini, che prendono il loro spazio sugli schermi dei televisori intorno, in bianco e nero”.