“Sfera (L’umanità)” chiude la Stagione Prospettive dell’OFT di Torino. Sul podio dell’Orchestra Filarmonica di Torino sale martedì 7 giugno, alle ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino il Maestro Giampaolo Pretto. Al suo fianco si esibisce il pianista Roberto Cominati.

Si tratta di una serata dedicata all’umanità, rappresentata da una sfera, solido che racchiude nella sua perfezione l’immagine stessa della vita.
Alla magia del pianoforte ed alla moltitudine di strumenti da cui è composta l’orchestra è quindi affidato il compito di trasformare in musica tanta perfezione.
IL PROGRAMMA DEL CONCERTO
Protagonista assoluto della serata il “Concerto n. 3 in re minore, op. 30” di Rachmaninov. Si tratta di una delle pagine più conosciute del repertorio per pianoforte e orchestra.
Già, perché il “Rach3”, come il brano viene generalmente appellato, è stato scritto da Rachmaninov nel 1909, anno del suo matrimonio con la cugina Natalya Satina.
COM’E’ DIVENTATO POPOLARE OGGI IL “RACH3”?
È diventato estremamente popolare tra il grande pubblico nel 1996, grazie al pluripremiato film “Shine”, che ripercorre la storia della vita del pianista David Helfgott. Nel film il “Terzo” di Rachmaninov, per le difficoltà che presenta, diventa l’emblema degli sforzi di Helfgott nel raggiungere la piena padronanza dell’amato strumento.
IL “RACH3” FRUTTO DEL SUO COMPOSITORE, RACHMANINOV,
ANCHE PIANISTA DI TALENTO
Da sempre, d’altro canto, il “Rach3” costituisce un banco di prova ineguagliato tra i solisti, per il virtuosismo richiesto. Rachmaninov era infatti, ancor prima che compositore, un pianista di enorme talento.
Fu infatti lui a segnare il debutto della sua opera sul palco, ritagliandosi il ruolo di protagonista nella prima assoluta al New Theatre a New York il 28 novembre del 1909, sotto la direzione di Walter Damrosch. A dicembre la ripetè, sempre a New York, ma alla Carnegie Hall con Gustav Mahler nel ruolo di direttore.
La straordinaria partitura immerge l’ascoltatore in un’atmosfera sognante dove il lirismo e le suggestioni romantiche si rincorrono per tutto il brano. Il tutto volteggia lieve e ammaliante verso il finale: un inno verso l’assoluto che avvolge intimamente orchestra, solista e pubblico.
LA SECONDA PARTE DEL CONCERTO
La seconda parte del concerto è invece dedicata alle “Danze slave op. 46” di Antonín Dvořák. Il compositore creò questa partitura traendo spunto dalle “Danze ungheresi” di Johannes Brahms.
Composte inizialmente per pianoforte a quattro mani, vennero subito trascritte per orchestra ed il lavoro regalò a Dvořák la fama internazionale fin dall’esordio a Praga nel 1878 sotto la direzione di Adolf Czech.
Nelle “Danze slave” la ricerca sul folclore si salda alle ispirazioni dal mondo slavo, creando una serie suggestiva di ritmi popolari e coinvolgenti che le rendono ancor oggi una delle composizioni più amate.

Il concerto in Conservatorio è aperto, come accade da alcuni anni, da un micro-racconto ispirato al programma musicale, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro.
Un modo perfetto per immergersi nell’atmosfera della serata. La lettura del testo è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all’Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
Accanto al concerto di martedì 7 giugno, alle ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino) sono previste la prova generale di lunedì 6 giugno, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 5 giugno, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
Un’occasione unica per vedere al lavoro gli artisti che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l’ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì.
Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l’esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
IL PIANISTA ROBERTO COMINATI
Apprezzato da Repubblica per “il pianismo stilisticamente impeccabile e mimetico” (Angelo Foletto), Roberto Cominati ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Alfredo Casella di Napoli nel 1991. Nel 1993 si è imposto all’attenzione della critica e delle maggiori sale da concerto internazionali grazie al primo premio al Concorso Ferruccio Busoni di Bolzano. Nel 1999 ha inoltre ottenuto il premio del pubblico Jacques Stehman della TV belga e dell’emittente francese TV5, nell’ambito del Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles.
In Italia è ospite di prestigiose istituzioni musicali come il Teatro alla Scala, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Carlo Felice di Genova, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Accademia Chigiana di Siena, il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo e il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

All’estero ha suonato al Théâtre du Châtelet di Parigi, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Konzerthaus di Berlino, al Festival di Salisburgo, al Gasteig di Monaco di Baviera, alla Monnaie di Bruxelles, al Teatro Colón di Buenos Aires, al Kennedy Center di Washington e poi ancora in Inghilterra, Belgio, Paesi Bassi, Cile, Uruguay, Brasile, Finlandia, Giappone e Australia.
Tra i direttori con cui ha collaborato ricordiamo Sir Simon Rattle, Daniele Gatti, Andrej Borejko, Leon Fleisher, Daniel Harding, Yuri Ahronovitch, David Robertson, Mikhail Pletnev, Alexander Lazarev, Andrea Battistoni, Michele Mariotti, Juraj Valčuha, Sascha Goetzel ed Eliahu Inbal.
Ha inciso per Emi, “Suonare News”, Acousence e l’integrale per pianoforte di Ravel per “Amadeus”. “Pour le piano“, il nuovo CD di Cominati, è stato appena pubblicato da Decca-Universal. E’ il primo di due volumi dedicati all’integrale per pianoforte solo di Claude Debussy, di cui è appena ricorso il centenario della nascita.
GIAMPAOLO PRETTO
E’ direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di Torino dal 2016. Giampaolo Pretto si è formato direttorialmente alla Scuola di Musica di Fiesole nell’arco dei quasi vent’anni di docenza dell’Orchestra Giovanile Italiana, divenendone il Maestro preparatore dal 2012 al 2018 e dirigendola in numerose importanti produzioni.
Diplomato in flauto e composizione ai Conservatori di Verona e Torino, ha studiato direzione con Piero Bellugi. Dal 2009 ad oggi è salito sul podio di diverse compagini con le quali condivide un’intesa artistica di felice assiduità.
Tra queste il Teatro Petruzzelli di Bari, la Sinfonica Abruzzese, la cinese Wuhan Philarmonic, la georgiana Paliashvili, la Haydn di Bolzano, l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, l’Unimi di Milano, l’OPV a Padova, la Toscanini di Parma. Ha diretto per ben tre volte di seguito (2016-2018) il concerto di Capodanno all’Opera di Firenze, nonché numerose trasmissioni Rai-Radiotre dal Festival Mito con la Filarmonica di Torino.
Il suo repertorio spazia dal barocco al contemporaneo, privilegiando romanticismo e Novecento storico. Particolarmente a suo agio nel repertorio sinfonico-corale, ha diretto in questa veste “Das Gebet des Herren” di Schubert (Novara 2007), “Misericordium” di Britten (Firenze 2013), “Nänie” di Brahms (Bari 2017), “Messa in mi minore” di Bruckner (Bolzano e Trento 2016).

Ha diretto molte prime italiane ed ha accompagnato, in numerosi concerti e festival, solisti del calibro di Gabriela Montero, Enrico Dindo, Andrea Lucchesini, Chloe Mun, Benedetto Lupo, Suyoe Kim, Signum Quartet, Nils Mönkenmeyer, Alexander Malofeev.
Nel 2021 ha debuttato con l’Orchestra del Teatro Filarmonico di Verona e nel 2022 è in programma la prima assoluta dell’opera “La notte di San Nicola” di Nicola Campogrande sul podio del Petruzzelli.
Assegnatario di molti premi e riconoscimenti, tra cui il Barison nel 1987, il Siebaneck-Abbiati nel 2003 (col Quintetto Bibiena), il G.F. Pressenda nel 2008, è impegnato anche come compositore.
Il canale televisivo Classica di Sky gli ha dedicato due approfonditi ritratti per le serie “I notevoli” e “Contrappunti”.
L’ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO
Nata nell’aprile 1992, l’Orchestra Filarmonica di Torino realizza da, quell’anno, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, una propria stagione concertistica.
Protagonisti centrali della programmazione, concepita in modo che ogni concerto sia un evento speciale sviluppato attorno ad uno specifico tema, sono sia i grandi capolavori. Il suo repertorio che spazia dal barocco al Novecento, sia brani di più rara esecuzione.
Grande attenzione è inoltre dedicata alla musica del presente, spesso appositamente commissionata. L’attività dell’Orchestra Filarmonica di Torino ha visto la realizzazione di numerose collaborazioni con prestigiosi direttori e solisti.
Dal 2016, Direttore Musicale dell’Orchestra Filarmonica di Torino è Giampaolo Pretto, a cui vengono affidate le sfide musicali più impegnative. Negli ultimi anni, l’Orchestra Filarmonica di Torino ha inoltre collaborato con direttori quali Alessandro Cadario, Federico Maria Sardelli, Zahia Ziouani, Tito Ceccherini, Alexander Mayer, Daniele Rustioni, Filippo Maria Bressan, Benjamin Bayl, Nathan Brock e con solisti di fama internazionale.

L’Orchestra Filarmonica di Torino ha inoltre contribuito a far scoprire in Italia talenti già noti all’estero quali Gilad Harel, Suyoen Kim, Alexander Chaushian, Martina Filjak, Philippe Graffin, Vincent Beer-Demander, Ronald Brautigam. Ma a valorizzare anche, in qualità di solisti, musicisti del calibro di Emanuele Arciuli, Andrea Rebaudengo, Giuseppe Albanese, Francesca Leonardi, Ivano Battiston, Ula Ulijona.
L’Orchestra Filarmonica di Torino è stata protagonista, insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e al Teatro Regio, dei Festival Estivi organizzati dalla Città di Torino e dalla Fondazione per la Cultura Torino.
L’’OFT è inoltre ospite da molti anni del Festival internazionale MITO-SettembreMusica con concerti sinfonici e da camera, proposti a Torino e a Milano. Negli ultimi anni, l’OFT è inoltre stata ospite di importanti stagioni quali quella del Teatro Olimpico di Vicenza, dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dello Stradivari Festival di Cremona.
Le incisioni dell’Orchestra Filarmonica di Torino sono edite dai marchi Naxos, Decca, Claves, Victor, RS e Stradivarius.