
Alla scoperta di Alda Merini al Gobetti di Torino. E’ la sua figura di poetessa, aforista e scrittrice milanese a rivivere qui fino al 6 marzo. Come? Con lo spettacolo, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, “Alda. Diario di una diversa”, adattamento teatrale de “L’altra verità. Diario di una diversa” della stessa Merini.
LO SPETTACOLO
La drammaturgia e la regia sono di Giorgio Gallione. Ad interpretarla è Milvia Marigliano con i danzatori di DEOS – Danse Ensemble Opera Studio, al secolo Luca Alberti, Angela Babuin, Eleonora Chiocchini, Noemi Valente e Francesca Zaccaria. Le coreografie sono invece di Giovanni Di Cicco, le scene di Marcello Chiarenza, i costumi di Francesca Marsella e le luci di Aldo Mantovani.
Lo spettacolo esplora gli intrecci tra poesia, follia e teatrodanza, mettendo in scena la vita e l’opera di una donna straordinaria. Accompagnata da un gruppo di danzatori e danzatrici, con echi musicali tra Sibelius e Celentano, l’attrice restituisce i sogni, i ricordi, gli amori e i versi indimenticabili di una delle voci più apprezzate e tormentate della letteratura italiana del Novecento.
Partendo dall’opera poetica di Alda Merini, una delle più significative e riconosciute voci della letteratura italiana del ‘900, lo spettacolo esplora gli infiniti intrecci tra poesia, follia e teatrodanza.
LA BIOGRAFIA DI ALDA MERINI NELLO SPETTACOLO

La biografia della Merini è in questo senso emblematica, segnata com’è da una lunga e dolorosa degenza manicomiale, causata probabilmente da una patologia definita “sindrome bipolare”, della quale hanno sofferto, tra l’altro, molti altri poeti e artisti.
Ed è proprio intorno all’esperienza del manicomio che la Merini produce le sue opere più significative e sconvolgenti. I testi non sono solo testimonianza o documenti critici, ma pura creazione fatta di storie brevi, poesie, rime, nenie, canzoni, epifanie, aforismi e deliri che disegnano una vita tragica, ma nelle sue infinite ramificazioni “più bella della poesia”.
“Alda. Diario di una diversa” è così un grande affresco elaborato sull’opera e sulla biografia di Alda Merini. Uno spettacolo costruito come una visione, un lucido delirio che attraversa tutta l’opera di questa straordinaria poetessa.

I CONTRASTI DI ALDA MERINI
Un universo di contrasti forti, dove “l’estate esplode all’improvviso in mezzo ai rami gelati dell’inverno”, e caratterizzato da continui slittamenti emotivi, poetici e stilistici tipici di una artista che più volte è stata sbattuta ai margini del destino.
Una poetessa che è sempre miracolosamente “resuscitata” grazie al potere taumaturgico, quasi magico, della parola poetica. E le fonti di questa elaborazione drammaturgica spaziano all’interno di tutta la scrittura della Merini, intrecciando materiali narrativi e biografici con squarci lirici, quasi cantati e danzati.
LE PAROLE DI ALDA MERINI
Una vita sofferta, impastata di nuda follia e di amori gridati, di rapporti famigliari laceranti e gravose solitudini, che tuttavia riuscì a dare vita a componimenti poetici indimenticabili e universali.

“Non si può capire lo spasimo che accompagna gli attimi che precedono la stesura di una poesia”, affermava Alda Merini, “Nessuno riuscirà mai a capirlo… è qualcosa di fisico: i miei muscoli subiscono contrazioni, convulsioni. Sono i tremendi elettroshock cui ti sottopone la poesia”.