Alla Scala nuove date per “La bayadère”” di Nureyev fermata dal Covid. Per la prima volta alla Scala, questo balletto aveva debuttato il 21 dicembre al Piermarini in un nuovissimo allestimento di Luisa Spinatelli.
ULTIM’ORA e NUOVE DATE
A seguito dei nuovi casi di positività al Covid-19 riscontrati oggi, la Direzione del Teatro è costretta a cancellare le rappresentazioni del balletto “La bayadère” previste per il 30 e 31 dicembre e per il 5, 7, 8, 12 e 13 gennaio. Nei prossimi giorni tutti gli spettatori riceveranno un email con le istruzioni per l’eventuale recupero in altra data o il rimborso dei biglietti.
La Direzione del Teatro alla Scala ha individuato nuove date nei giorni- Così alla Scala nuove date per “La bayadère” di Nureyev fermata dal Covid per sei repliche: 25, 26, 27, 28, 29 e 29 gennaio (pomeridiana e serale).
Il previsto trittico di coreografie contemporanee firmate da David Dawson, Jiří Kylián e Philippe Kratz sarà riprogrammato nella Stagione 2022/2023.
Si offre così al pubblico la possibilità di tornare ad assistere alla produzione inaugurale della Stagione 2021/2022 che è finora andata in scena solo il 20 dicembre per l’Anteprima Under30 e il 21 per la prima, ma ha riscosso un calorosissimo successo.

“LA BAYADÈRE” IN TV E IN RETE
Otto recite e diversi cast si alternano nei ruoli protagonisti. Questa produzione è registrata dalla Rai e trasmessa in Italia il 31 dicembre, alle 21.15, su Rai5 e su RaiPlay. All’estero dal 25 dicembre, alle 20, sulla piattaforma Medici.tv e sui circuiti cinematografici italiani e internazionali in data da definire.
LA PRODUZIONE SCALIGERA DE “LA BAYADÈRE”
“La bayadère” di Rudolf Nureyev, su coreografia di Marius Petipa, è stata rappresentata finora solo dal Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creata nel 1992. Ora è in scena per la prima volta con il Corpo di Ballo della Scala.

Questa produzione viene ripresa da Florence Clerc, già étoile dell’Opéra di Parigi, e con la supervisione coreografica di Manuel Legris, Direttore del Corpo di Ballo scaligero e interprete del ruolo di Solor fin dalla sua creazione.
Le nuove scene e i costumi sono stati disegnati appositamente per questa prima scaligera da Luisa Spinatelli. A salire sul podio è invece il Maestro Kevin Rhodes per dirigere l’Orchestra della Scala sulle musiche di Ludwig Minkus.

“La bayadère” di Nureyev inaugura la Stagione di Balletto della Scala rendendo un omaggio a Rudolf Nureyev. Un titolo ideale per far brillare l’attuale Compagnia con la sua rinnovata immagine. Fastoso e ricchissimo, questo balletto esalta l’artisticità dei primi ballerini, dei solisti e di tutto il Corpo di Ballo nei numerosi ruoli e nella grande varietà di danze.
Sul palco si assiste ad un vero e proprio sfoggio di virtuosismi e di variazioni. E con un meraviglioso rigore nel terzo atto che si conclude, riportando il classico in tutta la sua purezza, nel candore del “Regno delle Ombre”, tra i capolavori più celebrati del repertorio.
LA TRAMA
In scena gli intrighi e i drammi d’amore della bella Nikiya, la danzatrice del tempio, del nobile guerriero Solor votato all’amore per lei, a sua volta ambita dall’Alto Bramino, ma irretito dalle trame di corte e costretto a sposare Gamzatti, figlia del Rajah.

I CAST IN SCENA
Ad interpretare questa trama si alternano diversi cast. Soltanto per ragioni di sicurezza non è prevista invece la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo. Aprono le rappresentazioni il 21 dicembre Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor) e Maria Celeste Losa (Gamzatti), che danzano anche nell’Anteprima Under30 del 20 dicembre alle 14.30.
Nelle date successive alle feste natalizie, il 30 dicembre sono in scena Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor) e Virna Toppi (Gamzatti) e, nell’ultima recita dell’anno, il 31 dicembre, alle 18, Martina Arduino (Nikiya), Marco Agostino (Solor) e Alice Mariani (Gamzatti).

Nelle prime rappresentazioni del 2022 Svetlana Zakharova, nel ruolo di Nikiya, che l’ha vista acclamata alla Scala nelle versioni Makarova e Grigorovich, e che danza, il 5 e l’8 gennaio, per la prima volta, accanto a Timofej Andrijashenko (Solor). Nel ruolo di Gamzatti invece Maria Celeste Losa.
Il 7 gennaio danzano Vittoria Valerio (Nikiya), Claudio Coviello (Solor), Virna Toppi (Gamzatti). Il 12 gennaio Nicoletta Manni è ancora in scena, con Nicola del Freo (Solor) e Virna Toppi (Gamzatti) e a chiudere le recite ci pensano, il 13 gennaio, Martina Arduino (Nikiya), Marco Agostino (Solor) e Alice Mariani (Gamzatti).
Accanto a loro, molti altri artisti sono impegnati nei vari ruoli del balletto, dall’Idolo d’oro (Federico Fresi, Domenico Di Cristo, Mattia Semperboni, Francesco Mascia) al Fachiro (Domenico Di Cristo, Federico Fresi, Rinaldo Venuti, Eugenio Lepera), dall’Alto Bramino (Massimo Garon, Daniele Lucchetti, Giuseppe Conte) al Rajah (Mick Zeni, Christian Fagetti, Gabriele Corrado), dallo schiavo (Gabriele Corrado e Edoardo Caporaletti) ad Aya (Giuseppina Zeverino e Beatrice Carbone).
LE DANZE DE “LA BAYADÈRE”
In questa “La bayadère” di Nureyev che inaugura la Stagione di Balletto della Scala 2021/2022 il Corpo di Ballo è protagonista assieme ai solisti delle splendide danze. Si va dalla danza d’Jampe alla danza dei ventagli, dalla danza con i pappagalli alla danza dei guerrieri, dalla danza “Manou” (una ragazza con una brocca in equilibrio sulla testa) alla danza del tamburo, il “pas d’action”.

E, nel terzo atto, nel capolavoro del “Regno delle Ombre”, 24 fanciulle-spirito, in una teoria ispirata a Petipa dalla processione di anime del Paradiso della “Divina Commedia” illustrata da Gustave Doré, interpretano le variazioni delle tre ombre soliste. Sul palco Agnese Di Clemente, Caterina Bianchi, Gaia Andreanò in alternanza con Maria Celeste Losa, Caterina Bianchi, Alice Mariani e con Agnese Di Clemente, Camilla Cerulli e Gaia Andreanò.
LA GENESI DE “LA BAYADÈRE”
“La bayadère”, uno dei balletti cardine del repertorio classico, vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877 e divenne immediatamente uno dei più grandi successi di Marius Petipa, antecedente alle sue produzioni de “La bella addormentata” del 1890 e de “Il lago dei cigni” del 1895.

Un’India da leggenda in scena, tra intrighi, drammi d’amore. D’altronde, il fascino dei paesi esotici e il successo di opere letterarie, come il poema “Śakuntalā”, ispirarono Petipa che creò una perfetta armonia fra scene di massa e protagonisti, momenti di alto lirismo e fascino poetico.
Su tutti la meraviglia del “Regno delle Ombre”, quadro che aprì la strada alla fortuna occidentale di questo balletto e all’astro splendente di Rudolf Nureyev che ne fu straordinario interprete e poi coreografo. Fino a quando, nel 1961, il Kirov, nella sua tournèe a Parigi, presenta il “Regno delle Ombre”, portando questo balletto a conoscenza dell’Occidente.

A danzarlo allora fu il 23enne Rudolf Nureyev. Nel 1963 è Nureyev stesso a rimontarlo poi per il Royal Ballet. E proprio con questo titolo, assieme ad altri, fa la sua prima apparizione nel 1965 al Teatro alla Scala. Nel 1974 lo rimonta per l’Opera di Parigi e, nel 1992, a pochi mesi dalla sua scomparsa, qui firma la sua messa in scena del balletto intero fino ad ora rappresentato solo dal Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creato.
“LA BAYADÈRE” ALLA SCALA
Alla Scala l’ultima “Bayadère” risale al 2008, nella versione di Natalia Makarova. Il titolo poi, nella versione di Yuri Grigorovich, appare sul palcoscenico scaligero nel 2018 per tre recite, in occasione dell’ospitalità del Teatro Bol’šoj. Ora, quella che è stata di fatto l’ultima produzione di Nureyev dei grandi classici, entra per la prima volta nel repertorio del Teatro alla Scala.