“Don Juan” di Aterballetto si fa in 4 al Comunale di Bologna. Già, perché quattro sono le recite di questo balletto coreografato da Johan Inger che vanno in scena, dal 29 dicembre al 2 gennaio, al Teatro Comunale di Bologna.

LO SPETTACOLO
Uno spettacolo, in un atto unico, che si è aggiudicato il Premio Danza&Danza come miglior produzione del 2020. Con 16 danzatori sul palco, questo “Don Juan” di Aterballetto si fa in 4 al Comunale di Bologna, ispirandosi al mito antico e ancora attuale di Don Giovanni. Arriva nell’originale versione coreografica di Johan Inger che a Bologna viene ripresa con le musiche live dall’Orchestra del Comunale diretta da Manuel Busto.
LA DRAMMATURGIA
Assieme al drammaturgo Gregor Acuña-Pohl, il coreografo svedese ha consultato ben venticinque diversi testi sulla figura di Don Giovanni, dalla commedia di Tirso de Molina a Molière e Brecht sino all’opera teatrale “Le Burlador” di Suzanne Lilar, per consegnare al pubblico una lettura innovativa e contemporanea.

Nella creazione di Inger-Acuña-Pohl ci sono tutti i personaggi del racconto originario, come Donna Elvira, Donna Anna, Zerlina e Masetto. Ma il duo esce dagli schemi e abbandona figure iconiche come il Commendatore che coincide invece con la madre di Don Juan.
E’ lei l’unica vera “giudice” della sua esistenza che lo ha abbandonato da piccolo e che il seduttore cercherà sempre di trovare in ogni donna che conquista. Non solo, Inger e Acuña-Pohl trasformano inoltre il personaggio di Leporello, chiamato Leo nella loro versione, da mero servo ad alter ego di Don Juan. Ovvero il suo lato innocente.

LA MUSICA
Le musiche inedite sono di Marc Álvarez. E nella partitura non mancano i riferimenti al balletto pantomimico di Christoph Willibald Gluck del 1761, pur mantenendo le sonorità predilette dal compositore spagnolo, a suo agio nel mescolare violoncello, violino, chitarra elettrica e percussioni.
Partendo dalla drammaturgia, dalla storia e dai conflitti interiori, Álvarez crea una musica descrittiva che rispecchia i singoli personaggi e le loro relazioni. Come, ad esempio, l’intima ninna nanna della prima scena: una rappresentazione del rapporto madre e figlio. Oppure come il primo amore di Donna Elvira e Don Juan, qui raccontato attraverso una melodia semplice e limpida.

SCENE E COSTUMI
Al pari della musica anche la danza dei ballerini di Aterballetto riflette i vari personaggi, attorniata dalle scene di Curt Allen Wilmer, realizzate con estudio deDos. Ne esce un luogo neutrale, ma che si fa sempre più scuro nel corso dello spettacolo, proprio a simboleggiare la dissolutezza di Don Juan.
Sulla scenografia Fabiana Piccioli ha progettato le luci che, con un gioco di contrasti e diverse disposizioni, amplificano o evocano anche i momenti più degenerativi e le atmosfere più “claustrofobiche” del racconto. Per questo “Don Juan” di Aterballetto che si fa in quattro al Comunale di Bologna i costumi sono firmati da Bregje van Balen e tengono insieme modernità e tradizione.

Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto è oggi tra le principali compagnie in Italia, la prima realtà stabile al di fuori delle Fondazioni Liriche e unico centro di produzione di natura totalmente pubblica. Grazie ai suoi danzatori solisti è in grado di affrontare tutti gli stili. E, nel corso della sua storia, ha goduto di ampi riconoscimenti sia in Italia sia all’estero.