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Daniele Gatti in concerto per i 200 anni dell’Accademia Filarmonica Romana

Daniele Gatti per i 200 anni dell’Accademia Filarmonica Romana. Sul podio dell’Orchestra Mozart, il Maestro milanese è in concerto sabato 4 dicembre, alle 21, al Teatro Olimpico di Roma. In programma musiche di Rossini, Mozart, Stravinskij e una prima assoluta di Georges Aperghis.

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La sezione degli archi dell’Orchestra Mozart (Foto di Marco Caselli Nirmal)

E’ questo l’evento culminante della stagione del bicentenario dell’Accademia Filarmonica Romana che vede Daniele Gatti per i 200 anni dell’Accademia Filarmonica Romana. Era infatti il 4 dicembre 1821 quando a Roma nasceva un’associazione di “dilettanti” per l’esecuzione di musica da camera e opere liriche in forma di concerto. E il 4 dicembre 2021, a due secoli esatti di distanza, un concerto straordinario celebra l’ambìto traguardo.

IL CONCERTO DEL BICENTENARIO

Per questo “Concerto del Bicentenario” l’Orchestra Mozart, realtà d’eccellenza internazionale e unica nel panorama italiano fondata da Claudio Abbado, è ora alla prova con due compositori significativi nella storia della Filarmonica.

Nella prima parte infatti si ascolta l’Ouverture da “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, socio onorario dal 1837, e fra gli autori prediletti dai dilettanti filarmonici che eseguirono, in forma di concerto, diverse sue opere, anche in prima italiana.

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Daniele Gatti sul podio dell’Orchestra (Foto di Anne Dokter)

A seguire l’“Apollon Musagète” di Igor Stravinskij  Il compositore russo istaurò, a partire dagli anni Cinquanta, un rapporto privilegiato con l’istituzione che l’ospitò in diversi concerti. Per la seconda parte l’Accademia ha commissionato una nuova composizione a Georges Aperghis, Leone d’oro alla Carriera alla Biennale di Venezia nel 2015, e nel 2021 insignito dell’Ernst von Siemens Music Prize.

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Un’immagine dall’alto dell’Orchestra Mozart con Daniele Gatti sul podio (Foto di Marco Caselli Nirmal)

 

In prima assoluta si esegue il suo “Contre-jour, le jour per baritono e orchestra”. Qui il compositore greco si è ispirato ad alcune frasi di Pier Paolo Pasolini tratte dal suo documentario “La rabbia”. Ne è solista il baritono Lionel Peintre, musicista versatile con cui Aperghis lavora da anni. Finale festoso poi con il capolavoro della “Sinfonia n. 41 in do maggiore K. 551, “Jupiter””, ultima delle Sinfonie di Mozart.

IL COLLOQUIO

Oltre al concerto speciale del 4 dicembre, nella stessa giornata, dalle 9.30 alle 16.30, nella Sala Casella della Filarmonica è in programma un “Colloquio” aperto al pubblico. Sono invitati una ventina di rappresentanti di istituzioni italiane ed europee operanti in campo musical. In realtà, una riflessione comune sulla musica nel presente e nel futuro e sul rapporto tra istituzioni musicali, le città e i diversi pubblici.

GLI ALTRI CONCERTI PER IL BICENTENARIO

Le celebrazioni proseguono l’8 dicembre, alle 21, al Teatro Argentina con una “Festa Filarmonica”. Per l’occasione, il direttore artistico Andrea Lucchesini, qui nelle vesti di pianista, suona insieme ad alcuni cantanti del Teatro dell’Opera e ai musicisti prime parti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Un simbolico abbraccio fra le principali istituzioni della città per festeggiare insieme il Bicentenario.

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Una foto ritratto del pianista Andrea Lucchesini, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana (Foto di Musacchio, Ianniello e Pasqualini)

Accanto a Lucchesini si trovano ad esibirsi sul palco il soprano Sharon Celani e il mezzosoprano Irene Savignano. Entrambe provengono dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera. Dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia arrivano invece Carlo Maria Parazzoli (violino), Andrea Oliva (flauto) e Luigi Piovano (violoncello).

In scaletta musica di compositori che si sono legati alla Filarmonica. Come, ad esempio, Alfredo Casella e Giovanni Sgambati che ne sono stati direttori artistici. E Igor Stravinskij, ripetutamente ospite dell’istituzione romana negli anni Cinquanta e Sessanta, Gioachino Rossini e Felix Mendelssohn che dell’istituzione furono soci onorari. Completano il programma alcuni “Lieder” di Schubert per voce e pianoforte composti intorno al 1821.

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Il pianista veneziano Pietro De Maria in concerto

Il 16 dicembre, sempre al Teatro Argentina, il recital del pianista Pietro De Maria che torna alle origini filarmoniche con un concerto che accosta il nome di Giovanni Sgambati, primo direttore artistico della Filarmonica, a Beethoven e Liszt.

IL LIBRO

È in stampa, per i tipi della LIM, la pubblicazione “Storia dell’Accademia Filarmonica Romana 1821-2021” che riprende anche il contributo della storia dell’Istituzione redatta, trent’anni fa, dal musicologo Arrigo Quattrocchi.

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Il musicologo e critico musicale Sandro Cappelletto

All’ampio affresco disegnato da Quattrocchi sulle vicende dell’Accademia, così come si sono succedute dai tempi della Roma papalina all’Italia prima monarchica, poi repubblicana, fino alla fine del secolo scorso, si collegano i due saggi di Matteo D’Amico e Sandro Cappelletto che ripercorrono gli anni più recenti, gettando uno sguardo verso quelli prossimi futuri.

Inoltre, alle testimonianze ormai storiche delle personalità che hanno segnato la vita della Filarmonica nel secondo dopoguerra, si aggiungono quelle dei nuovi protagonisti che, dai precedenti, hanno preso in mano il testimone di una luminosa tradizione artistica. Completa il volume un prezioso apparato di immagini, dagli anni della fondazione fino ai giorni nostri.

IL DOCUMENTARIO

Esce poi, entro la fine di dicembre, il documentario, a firma di Nino Criscenti e Daniele Carnini che, con materiale di archivio e filmati, ripercorre la storia dell’istituzione. Scandito con immagini della città, dai dipinti alla fotografia, si vedono qui i faldoni e lo scavo tra le carte.

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Il soprano Jessye Norman

Ecco risorgere così programmi di concerti, cartelloni, lettere dei più noti compositori, da Mendelssohn a Stravinskij. Ma si vedono e si ascoltano anche alcuni grandi interpreti ospiti della Filarmonica attraverso i concerti filmati dalla Rai e alcune celebri produzioni. Tra queste l’Orfeo di Monteverdi del 1966 a Dido and Aeneas di Purcell del 1978 con Jessye Norman.

LE ALTRE INIZIATIVE

Nel giorno della fondazione, il 4 dicembre, viene emesso da Poste Italiane un francobollo celebrativo per la serie tematica Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

Altra pubblicazione, attualmente in lavorazione, è l’inventario dell’archivio, dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Soprintendenza archivistica del Lazio e che comprende importanti documenti e preziosi manoscritti a partire dal 1822.

Infine anche Rai Radio3, con cui negli ultimi anni la Filarmonica ha istaurato un proficuo rapporto, festeggia l’istituzione. Il 5 dicembre, alle 14, va in onda per “Wikimusic” la seconda e ultima puntata della storia della Filarmonica raccontata da Sandro Cappelletto. La prima è stata trasmessa lo scorso 18 aprile. Entrambe sono riascoltabili in podcast e con l’app Raiplay Radio.

 

Antonio Garbisa
Antonio Garbisa
Giornalista professionista, critico musicale, teatrale e cinematografico, sono nato a Venezia dove mi sono diplomato al Liceo Classico Foscarini e laureato in Lettere con 110/110 e lode all'Università Ca' Foscari. Trasferitomi a Milano, mi sono diplomato in Comunicazioni Sociali all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Ho collaborato con diverse testate: "Anna", "Classic Voice", "Libero", "TGR Lombardia", "TGCom", "Metro"
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