Scritto nel 1952 con debutto a Broadway nel 1959, “La dolce ala della giovinezza” è una delle grandi opere teatrali di Tennessee Williams che diventò anche pellicola cinematografica nel 1962 a firma del regista Richard Brooks e con due indimenticabili protagonisti come Geraldine Page e Paul Newman.

Oggi a riportarla sulle tavole del palcoscenico ci pensano Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni, protagonisti con le scene, i costumi e la regia di Pier Luigi Pizzi e la traduzione di Masolino D’Amico. Lo spettacolo, prodotto da Fondazione Teatro della Toscana e Best Live, fa tappa, dal 16 al 21 novembre, al Teatro della Pergola di Firenze con le musiche di Stefano Mainetti.
Nel cast anche Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale e Marco Fanizzi.
Al centro della pièce della durata di un atto unico di 115 minuti è la storia del gigolò Chance Wayne che torna nella sua città natale in Florida con la star in declino Alexandra Del Lago per cercare di riprendersi quello che aveva lasciato nella sua giovinezza, Heavenly, il suo primo amore.
“La proposta della Fondazione Teatro della Toscana di pensare a un progetto di regia per “La dolce ala della giovinezza”, ha affermato Pier Luigi Pizzi, “è stato di grande stimolo e dopo un’attenta lettura, ho accettato, forte del fatto che avrei avuto la presenza nel cast di Elena Sofia Ricci nel ruolo della protagonista”.

“Come d’abitudine”, ha sottolineato Pizzi, “il mio progetto comprende l’ambientazione e i costumi. Tennessee Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso”.
“Alexandra del Lago, star del cinema in declino”, ha commentato il regista, “non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio, ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene, la gioventù. Ma Williams, da grande drammaturgo è capace sempre di stupirci”.