Sette nomi di rilievo della coreografia contemporanea internazionale firmano, il 7 e 8 luglio, alle ore 19, al Teatro alla Scala di Milano cinque debutti scaligeri e una nuova creazione, in prima assoluta, per uno spettacolo da non perdere.
E’ “Serata Contemporanea” che vede impegnato il Corpo di Ballo del Piermarini in un ricco programma di danza. Perché le due serate vedono insieme il grande ritorno in cartellone del nome prestigioso di William Forsythe dove, per la prima volta, il Balletto della Scala presenta il suo “The Vertiginous Thrill of Exactitude”, oltre alla ripresa del trio conclusivo di “SENTieri” di Philippe Kratz, e cinque autori che mai prima d’ora hanno portato sul palcoscenico scaligero la loro firma ed i loro lavori.

Si tratta di Krzysztof Pastor, David Dawson, Patrick de Bana, Natalia Horecna e Simone Valastro uniti nel segno di un linguaggio contemporaneo che trae le sue radici dal classico e dai grandi maestri del Novecento, distinguendosi per originalità, sensibilità e gusto musicale.
A Natalia Horecna Manuel Legris, direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, ha affidato poi un nuovo lavoro, nato nelle sale ballo con gli stessi artisti della Scala. E’ “Birds walking on water” su musica di Arvo Pärt (“Darf ich…”), Jean Sibelius (il secondo e terzo movimento del “Concerto per violino e orchestra op. 47”) e Vladimir Martynov (“Come in!”, primo movimento).

Sul palco si esibiscono in questo lavoro tre coppie principali, cinque coppie e Mick Zeni, che funge da leader del gruppo, ballerino con cui Horecna ha lavorato facendo tesoro della sua artisticità e dell’esperienza di una lunga e ricca carriera professionale giunta al suo apice.
Accanto a lui Antonella Albano con Massimo Garon, Chiara Fiandra con Edoardo Caporaletti, Marta Gerani con Gioacchino Starace, e ancora Denise Gazzo, Giulia Schembri, Linda Giubelli, Camilla Cerulli, Serena Sarnataro, Francesco Mascia, Andrea Crescenzi, Domenico Di Cristo, Eugenio Lepera e Marco Messina.

Un grande ritorno, dopo oltre dieci anni, è costituto, in questa occasione, dalla firma di William Forsythe. Indiscusso è il valore della sua riflessione e rivoluzione artistica che, con “The Vertiginous Thrill of Exactitude”, creata per il Frankfurt Ballet nel 1996, e ora per la prima volta alla Scala, si prepara ora ad incantare il pubblico scaligero.
Per l’occasione, danzano sulla scena Martina Arduino, Agnese Di Clemente, Gaia Andreanò, Marco Agostino e Nicola Del Freo sulla musica dell’ultimo movimento della “Sinfonia n. 9” di Franz Schubert.

Invece, sulla “Berceuse op. 57” di Chopin, eseguita dal vivo da Marcelo Spaccarotella, tornano in scena successivamente Alessandra Vassallo, Christian Fagetti, Andrea Risso nel trio conclusivo da “SENTieri”, balletto creato per Aterballetto nel 2014 da Philippe Kratz, fra i migliori nuovi coreografi per l’originalità del suo lavoro, dallo stile molto personale.
Proprio con questo estratto Manuel Legris ha invitato alla Scala, per la prima volta, il giovane e talentuoso coreografo che si appresta a tornare, la prossima stagione, con una creazione sulle sonorità elettroniche di Thom Yorke e dei Radiohead.
Assoli e passi a due di grande impatto poetico ed emotivo si alternano nelle altre firme di queste due serate. Come, ad esempio, il passo a due “Tristan and Isolde”, dalla produzione “Tristan” di Krzysztof Pastor, acclamata personalità nel mondo della danza, direttore del Polish National Ballet e con all’attivo una settantina di creazioni in prestigiose compagnie in tutto il mondo.

Tocca a lui portare in scena la passione e l’intensità tragica di una storia d’amore esaltata dalla musica di Wagner con protagonisti ideali e coinvolgenti come Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko.
Su una selezione di preludi da “Il clavicembalo ben temperato” di Bach David Dawson crea invece, nel 2007, per il Royal Ballet of Flanders, “A sweet spell of oblivion”. Alla Scala il passo a due da questo lavoro viene interpretato ora da Virna Toppi e da Gabriele Corrado.

Si mostra così, per la prima volta, la cifra stilistica del pluripremiato coreografo britannico che, nella nuova stagione, è tra i protagonisti, con il suo “Anima Animus”, della serata/trittico “Dawson/Kratz/ Kylián”. Dawson, nato a Londra, ha studiato alla Rona Hart School of Dance, alla Arts Educational School e alla Royal Ballet School. Nel 1991 ha vinto il prestigioso Prix de Lausanne ed è subito stato ingaggiato dal Birmingham Royal Ballet come solista e, un anno dopo, si è trasferito ad Amsterdam per esibirsi con il Dutch National Ballet. Nel 2000 è passato al Ballet Frankfurt dove ha lavorato con William Forsythe e ha danzato per altri due anni prima di decidere di dedicarsi interamente alla creazione delle proprie opere.